Questo studio si occupa delle prime opere di Don DeLillo, da Americana (1971) a Running Dog (1978), ma estende il suo orizzonte d’indagine anche alla produzione successiva. Il lavoro tratta nello specifico la concezione temporale e le modalità rappresentative del tempo presenti nei testi dell’autore americano. Integrando la filosofia del tempo alla narratologia, il volume propone riflessioni critiche volte a individuare il tipo di poetica attraverso cui DeLillo articola la questione temporale nella sua opera. In particolar modo vengono evidenziate la centralità della percezione del tempo nei suoi romanzi e più specificatamente la concentrazione delle trame in determinati istanti, la presenza obliqua dell’influenza dell’opera di Samuel Beckett nella rappresentazione della durata, l’attenzione dell’autore alla doppia temporalità dell’immagine cinematografica e al suo nascosto potenziale estetico. Il tempo si configura così come l’ambito concettuale in cui le trame di questi testi – e le tematiche che li caratterizzano – trovano una risoluzione. Nella rappresentazione del tempo – nell’analisi microscopica e in slow motion di alcuni specifici segmenti temporali – la narrativa di DeLillo traccia le possibilità di una percezione indefinibile e misteriosa della realtà e della storia.
Titolo del libro
Le prime opere narrative di Don DeLillo
Sottotitolo del libro
Rappresentazione del tempo e poetica beckettiana dell’istante
Autori
Davide Barbuscia
Opera sottoposta a peer review
Anno di pubblicazione
2013
Copyright
© 2013 Author(s)
Licenza d'uso
Licenza dei metadati
Editore
Firenze University Press
DOI
10.36253/978-88-6655-493-6
eISBN (pdf)
978-88-6655-493-6
eISBN (xml)
978-88-9273-491-3
Collana
Premio Ricerca «Città di Firenze»
ISSN della collana
2705-0289
e-ISSN della collana
2705-0297