Nell’opera di Luigi Meneghello, la rappresentazione del mondo vegetale rimanda a un sottotesto di immagini e simboli: una rete di isotopie botaniche che, nel farsi sistema, autorizza una lettura alternativa e inedita. Dalle pagine di Libera nos a malo (1963), fino alle ‘carte postume’ de L’apprendistato (2012), «l’inframondo verdastro» diviene il punto di partenza per ricostruire una biosfera letteraria, attraversata sempre da un duplice movimento: memoria intertestuale e interazione continua fra lingua italiana, lingua inglese e dialetto vicentino. Il ‘giardino riflesso’ di Meneghello si rivela così in tutta la sua valenza semantica e fa luce su un tema che risulta essere di grande complessità e un oggetto di particolare interesse per l’ecocritica letteraria.
University of Florence, Italy - ORCID: 0000-0002-7845-4489
Titolo del libro
Il giardino riflesso
Sottotitolo del libro
L’erbario di Luigi Meneghello
Autori
Diego Salvadori
Opera sottoposta a peer review
Anno di pubblicazione
2015
Copyright
© 2015 Author(s)
Licenza d'uso
Licenza dei metadati
Editore
Firenze University Press
DOI
10.36253/978-88-6655-746-3
eISBN (pdf)
978-88-6655-746-3
eISBN (xml)
978-88-9273-366-4
Collana
Biblioteca di Studi di Filologia Moderna
e-ISSN della collana
2420-8361