Foucault e Deleuze pensatori «inattuali», dopo e con Nietzsche. Il pensiero è concretamente tale soltanto quando crea attrito, fa resistenza e serve in definitiva come scatola di attrezzi per dire qualcosa di diverso, anche forzando e tradendo il pensiero letterale di un autore. Ciò non significa che si può dire tutto e il suo contrario, seguendo una moda che per certi versi è stata imputata proprio al poststrutturalismo ossia a quella corrente di pensiero entro cui si collocano solitamente i due filosofi francesi. L'ontologia dell'attualità a cui si riferiva Foucault, riprendendo l'insegnamento nietzscheano di viversi come inattuali, sta a significare che il filosofo deve guardare al presente, cogliere il mondo in trasformazione e provare, per quanto sia possibile, a spingere in avanti la propria linea di deterritorializzazione (per riprendere Deleuze e Guattari). La filosofia non deve solo cogliere gli aspetti teoretici ma deve indagare a fondo la complessità socioculturale, individuare perlomeno alcune "zone" del quadro concettuale di una ricerca che si voglia anche politicamente incisiva.
University of Siena, Italy
University of Florence, Italy - ORCID: 0000-0002-1425-0540
Titolo del libro
Linee di fuga. Nietzsche, Foucault, Deleuze
Autori
Stefano Berni, Ubaldo Fadini
Opera sottoposta a peer review
Numero di pagine
188
Anno di pubblicazione
2010
Copyright
© 2010 Author(s)
Licenza d'uso
Licenza dei metadati
Editore
Firenze University Press
DOI
10.36253/978-88-6453-070-3
ISBN Print
978-88-6453-067-3
eISBN (pdf)
978-88-6453-070-3
eISBN (xml)
978-88-9273-746-4
Collana
Studi e saggi
ISSN della collana
2704-6478
e-ISSN della collana
2704-5919