L’opera analizza il complesso rapporto fra malattia mentale e medicina curativa nella produzione di E.T.A. Hoffmann, sottolinea problemi derivanti da pratiche inadatte, dà luce alla potenziale sopraffazione nel rapporto asimmetrico medico/paziente, uomo/donna. Astrae dalla diaristica fenomeni di sdoppiamento superati da un Hoffmann deciso a non cadere nella follia e fa risaltare le qualità di uomo e studioso attento a rilevare limiti di terapie, questionare medici privi di comprensione. Riportando le idee di Hoffmann sull’approccio libertario alla malattia con accoglienza del malato in tutto il suo essere, terapia consistente nell’ascolto di un racconto rispecchiante un caso analogo, dialogo interpersonale, l’autrice indica la novità di una metodologia, talking cure ante litteram adottata poi con successo dalla psicanalisi, ricca di spunti, fecondi per la letteratura da Poe a Schnitzler, il cinema da Hitchcock a Kubrick.
Titolo del libro
Un poetico sonnambulismo e una folle passione per la follia
Sottotitolo del libro
La romantizzazione della medicina nell’opera di E.T.A. Hoffmann
Autori
Sieglinde Cora
Opera sottoposta a peer review
Numero di pagine
210
Anno di pubblicazione
2013
Copyright
© 2013 Author(s)
Licenza d'uso
Licenza dei metadati
Editore
Firenze University Press
DOI
10.36253/978-88-6655-473-8
ISBN Print
978-88-6655-507-0
eISBN (pdf)
978-88-6655-473-8
eISBN (xml)
978-88-9273-478-4
Collana
Premio Ricerca «Città di Firenze»
ISSN della collana
2705-0289
e-ISSN della collana
2705-0297