Il volume vuole individuare i caratteri prevalenti del paesaggio toscano nel Trecento attraverso le espressioni artistiche e letterarie di due dei principali protagonisti del secolo, Giotto e Boccaccio.
Dalla lettura critica del Decameron di Boccaccio e delle pitture di Giotto è emerso il rapporto fra l'uomo del Trecento e la natura: superata la paura dell'esistere, vi è la consapevolezza dell'uomo nei confronti del territorio-paesaggio e della sua capacità di controllo sulla natura. Ciò emerge nel rapporto tra la città e paesaggio fuori dalle mura, nell'attenta osservazione della natura da parte degli artisti, nel senso di appartenenza ai luoghi, nel ruolo degli spazi aperti, nelle condizioni di benessere dell'ambiente, nel senso di protezione e sicurezza, e si evidenzia anche nei caratteri del paesaggio quali il senso della vicinanza, della lontananza, del tempo e l'estetica in relazione soprattutto al giardino e al paesaggio.
Dallo studio condotto emerge una curiosità non ancora capace di esprimersi con forme autonome, ma già apprezzabile nella tecnica innovativa che prelude al secolo successivo.
Titolo del libro
La rappresentazione del paesaggio toscano nel Trecento
Autori
Antonella Piras
Opera sottoposta a peer review
Anno di pubblicazione
2012
Copyright
© 2012 Author(s)
Licenza d'uso
Licenza dei metadati
Editore
Firenze University Press
DOI
10.36253/978-88-6655-284-0
eISBN (pdf)
978-88-6655-284-0
eISBN (xml)
978-88-9273-568-2
Collana
Premio Ricerca «Città di Firenze»
ISSN della collana
2705-0289
e-ISSN della collana
2705-0297