A partire dalla metà del Novecento la critica della cultura di massa è stata contrassegnata dalle posizioni “apocalittiche” di molti autori. Attraverso i testi e le idee di tre “apocalittici” (o, almeno, di tre autori definiti tali) come Adorno, Pasolini e Baudrillard – ma anche attraverso le critiche più attuali alle ICT – il testo propone di rileggere gli apocalittici, evidenziandone sì i limiti e la parziale inattualità, ma anche cercando di trarne spunti per elaborare un modello di educazione ai media che tenga viva la carica dialettica tra le possibilità offerte dalla tecnologia e tra le insidie che essa talvolta nasconde. Gli apocalittici, infatti, possono sostenere la necessità di un lavoro semiologico, sociologico-critico e pedagogico, che problematizzi i media, che trasmetta e formi nei soggetti competenze di analisi, di interpretazione e di uso (ma uso critico) dei media stessi. Aspirando sì all’alfabetizzazione rispetto a vecchi e nuovi “linguaggi del sapere”, ma soprattutto alla formazione di “teste ben fatte”, critiche e riflessivo, libere e creative.
University of Florence, Italy - ORCID: 0000-0002-3278-3519
Titolo del libro
Dopo gli apocalittici
Sottotitolo del libro
Per una Media Education “integrata”
Autori
Cosimo Di Bari
Opera sottoposta a peer review
Anno di pubblicazione
2013
Copyright
© 2013 Author(s)
Licenza d'uso
Licenza dei metadati
Editore
Firenze University Press
DOI
10.36253/978-88-6655-498-1
eISBN (pdf)
978-88-6655-498-1
eISBN (xml)
978-88-9273-487-6
Collana
Premio Ricerca «Città di Firenze»
ISSN della collana
2705-0289
e-ISSN della collana
2705-0297