La via italiana allo sviluppo industriale è consistita, a partire dagli ultimi anni '60, nella diffusione di piccole e medie imprese, aggregate in reti distrettuali, con elevata propensione all'imprenditorialità e presenza forte di famiglie proprietarie. I distretti industriali, insediati in sistemi locali, tendono a "simulare" la grande impresa sfruttando costi più bassi grazie a fattori non solo economici.
Il volume sviluppa riflessioni in tal senso mostrando come sia possibile un'evoluzione del modello distrettuale puntando su: guadagni di produttività, economie di scopo (attraverso diversificazione e ampliamento della gamma dei prodotti), flessibilità dell'organizzazione, capacità di coniugare tradizione e innovazione puntando sulla qualità dei prodotti, crescita dimensionale delle imprese, nuove forme di finanziamento, presenza attiva sui mercati internazionali, valorizzazione delle risorse del territorio. Per questo occorre che si riattivino le funzioni di comportamento degli imprenditori.
Tuscia University, Italy - ORCID: 0000-0003-0921-3590
Titolo del libro
Capitalismo distrettuale, localismi d'impresa, globalizzazione
Curatori
Giuseppe Garofalo
Opera sottoposta a peer review
Numero di pagine
404
Anno di pubblicazione
2007
Copyright
© 2007 Author(s)
Licenza d'uso
Licenza dei metadati
Editore
Firenze University Press
DOI
10.36253/978-88-8453-605-1
ISBN Print
978-88-8453-606-8
eISBN (pdf)
978-88-8453-605-1
eISBN (xml)
978-88-5518-850-0
Collana
Studi e saggi
ISSN della collana
2704-6478
e-ISSN della collana
2704-5919