Troppo occidentale per l’enigma-Giappone: così, sul «Corriere della Sera» del 16 aprile 1984, Goffredo Parise titolava la sua aspra recensione a L’Empire des signes di Roland Barthes, scritto più di dieci anni prima ma solo allora pubblicato in Italia per Einaudi, a quattro anni dalla morte del suo autore. Il Parise innamorato del Giappone – dove aveva soggiornato per oltre un mese nel 1980, traendone il suo ultimo, grande reportage: L’Eleganza è frigida – accusa Barthes di snaturare, con la sua ossessiva analisi semiologica, l’essenza della cultura nipponica, intrisa del pensiero Zen, insofferente a ogni lettura strutturale. Muovendo dalla suggestione di una critica postuma, questo libro propone un inedito viaggio comparativo attraverso due letture novecentesche in apparenza inconciliabili, ma curiosamente convergenti nel raccogliere e reinventare il topos esotico e letterario del Giappone, assunto a utopia poetica ed esistenziale.
Harvard University, United States
Titolo del libro
L’Eleganza è frigida e L’Empire des signes
Sottotitolo del libro
Un sogno fatto in Giappone
Autori
Dalila Colucci
Opera sottoposta a peer review
Numero di pagine
184
Anno di pubblicazione
2016
Copyright
© 2016 Author(s)
Licenza d'uso
Licenza dei metadati
Editore
Firenze University Press
DOI
10.36253/978-88-6453-376-6
ISBN Print
978-88-6453-375-9
eISBN (pdf)
978-88-6453-376-6
eISBN (epub)
978-88-6453-377-3
eISBN (xml)
978-88-9273-282-7
Collana
Studi e saggi
ISSN della collana
2704-6478
e-ISSN della collana
2704-5919