La possibilità dell'uso di armi nucleari da parte di Israele è stata definita "opzione Sansone", poiché tale eventualità non avrebbe portato altro che la morte con tutti i moderni filistei, cioè i nemici dello Stato. Se invece si interpretano con le lenti della storia delle relazioni internazionali le circostanze e gli avvenimenti che segnarono la conquista dell'opzione nucleare da parte di Israele, essa diviene un elemento della costruzione del Medio Oriente postbellico, ovvero un passaggio di quella Guerra Fredda mediorientale che tanto ebbe a determinare il confronto fra le superpotenze. Grazie a fonti d'archivio finora inedite e ad un'attenta revisione bibliografica, l'autore rintraccia nel decennio 1953-1963 la costruzione di un ordine mediorientale statunitense, realizzato a scapito del nazionalismo arabo e dell'influenza sovietica, anche grazie all'intervento di Washington sull'opzione nucleare israeliana.
Rassegna stampa:
Archiviostorico.info
University of Florence, Italy - ORCID: 0000-0002-8374-1618
Titolo del libro
Sansone e la Guerra fredda
Sottotitolo del libro
La capacità nucleare israeliana fra le due superpotenze (1953-1963)
Autori
Matteo Gerlini
Opera sottoposta a peer review
Numero di pagine
130
Anno di pubblicazione
2010
Copyright
© 2010 Author(s)
Licenza d'uso
Licenza dei metadati
Editore
Firenze University Press
DOI
10.36253/978-88-8453-517-7
ISBN Print
978-88-8453-504-7
eISBN (pdf)
978-88-8453-517-7
eISBN (xml)
978-88-9273-715-0
Collana
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ISSN della collana
2704-6249
e-ISSN della collana
2704-5870