Le città italiane degli ultimi secoli del Medioevo videro ancora, accanto a un progressivo irrigidirsi delle gerarchie sociali, l'ascesa economica e sociale di individui appartenenti al 'ceto medio': homines novi che, senza ricorrere a legami di casata e spesso rifiutando il modello associazionistico delle corporazioni, riuscirono a costruirsi fortuna e dignità grazie al commercio, all'imprenditoria, allo sfruttamento della terra, alle solidarietà di quartiere e di parrocchia, alla gestione dell'assistenza. Emblematica di questi percorsi di affermazione è la figura di un operatore economico originario del contado, Donato Ferrario da Pantigliate, fondatore nel 1429 a Milano di un ente devozionale e assistenziale, la Scuola della Divinità, personaggio del quale si vanno qui a ricostruire i comportamenti sociali, economici e spirituali inserendoli nel contesto urbano milanese della prima metà del Quattrocento.
University of Parma, Italy - ORCID: 0000-0001-7100-1244
Titolo del libro
"Dare et habere"
Sottotitolo del libro
Il mondo di un mercante milanese del Quattrocento
Autori
Marina Gazzini
Opera sottoposta a peer review
Numero di pagine
218
Anno di pubblicazione
2002
Copyright
© 2002 Author(s)
Licenza d'uso
Licenza dei metadati
Editore
Firenze University Press
ISBN Print
88-8453-037-7
eISBN (pdf)
979-12-215-0625-9
eISBN (xml)
978-88-5518-985-9
Collana
Reti Medievali E-Book
ISSN della collana
2704-6362
e-ISSN della collana
2704-6079