- Che cosa si intende per accessibilità?
- Che cos’è un contenuto accessibile?
- Qual è la normativa vigente sull’accessibilità e quali sono le ricadute sulla filiera editoriale?
- Chi sono i principali promotori della cultura dell’accessibilità nell’editoria in Italia e nel mondo?
- Quali vantaggi comporta la produzione di eBook e eJournals accessibili?
- Qual è il ruolo degli Autori nella produzione di eBook e eJournals accessibili?
- In che modo vanno adeguati e consegnati alla redazione i contenuti testuali?
- Qual è la distinzione preliminare dei contenuti non testuali?
- In che modo vanno adeguate e consegnate alla redazione le immagini informative?
- Come si scrive un testo alternativo (alt-text)?
- In quali casi è necessario consegnare una descrizione estesa (long-desc)?
- Come devono essere gestite le tabelle?
- Come devono essere gestite le formule matematiche e i testi scientifici?
- Che cosa si intende per accessibilità?
Si definisce accessibilità la condizione, per persone con disabilità fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali permanenti o temporanee, di usufruire di un bene, di una risorsa o di un servizio, quando normalmente questa possibilità sarebbe loro preclusa o limitata.
- Che cos’è un contenuto accessibile?
Un contenuto accessibile è un contenuto digitale che può essere adattato a diverse esigenze di lettura utilizzando anche le tecnologie assistive normalmente adoperate dalle persone non vedenti e ipovedenti, o comunque con difficoltà di lettura.
Per essere definito accessibile, il contenuto deve rispondere a quattro principi base, raccolti nelle WCAG (Web Content Accessibility Guidelines) elaborate dal World Wide Web Consortium:
- Percepibile: tutti i sensi devono poter ‘percepire’ il contenuto, nel senso che le informazioni e i componenti dell’interfaccia utente devono essere presentati agli utenti in modi in cui essi possano percepirli. Ciò significa che gli utenti devono essere in grado di percepire le informazioni presentate e che esse non possono essere invisibili a tutti i loro sensi.
- Utilizzabile: i componenti dell’interfaccia utente e la navigazione devono essere utilizzabili. Ciò significa che gli utenti devono essere in grado di utilizzare l’interfaccia e l’interfaccia non può richiedere un’interazione che un utente non può eseguire.
- Comprensibile: il contenuto deve seguire un ordine di lettura logico, semplice e sequenziale.
- Solido: il contenuto deve rimanere accessibile nel tempo e deve quindi essere sviluppato con una tecnologia in grado di garantire questa durabilità.
Nello specifico, secondo l’European Accessibility Act, per garantire i requisiti di accessibilità tutti i volumi in formato elettronico devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
- permettono l’ingrandimento dei caratteri del testo e la modifica dei colori e dei contrasti per il testo e lo sfondo;
- contengono un indice dei contenuti che consente l’accesso diretto a tutte le sezioni del testo;
- i titoli sono identificati come tali per favorire la navigazione;
- l’indice analitico consente l’accesso diretto tramite link ai termini indicizzati;
- il contenuto segue un ordine di lettura logico e corretto;
- i rimandi di nota sono linkati e consentono di accedere alle note e ai siti esterni, se presenti;
- i contenuti non testuali hanno una descrizione alternativa (vedi 10. COME SI SCRIVE UN TESTO ALTERNATIVO (ALT-TEXT)?).
- le tabelle devono essere navigate per righe e colonne. I titoli di tabella sono identificati come tali per favorire la navigazione (vedi 12. COME DEVONO ESSERE GESTITE LE TABELLE?).
- Qual è la normativa vigente sull’accessibilità e quali sono le ricadute sulla filiera editoriale?
L’Europeana Accessibility Act (EAA), approvata il 17 aprile 2019, è una direttiva della Commissione Europea che punta a fornire gli strumenti normativi per una società più inclusiva, garantendo alle persone con disabilità un migliore accesso a prodotti e servizi ed eliminando le barriere generate da norme divergenti degli Stati membri.
Il Trattato di Marrakesh, uno dei trattati gestiti dalla World Intellectual Property Organization (WIPO), è stato adottato il 27 giugno 2013 e mira a facilitare l’accesso alle opere pubblicate per le persone non vedenti, con disabilità visive o con altre difficoltà nella lettura ed introduce a questo scopo un insieme di eccezioni al diritto d’autore. Queste eccezioni, nella sostanza, permettono alle entità autorizzate – tipicamente associazioni e federazioni di categoria senza scopo di lucro, rappresentative dei disabili – la riproduzione, la distribuzione e la messa a disposizione delle opere pubblicate in formati progettati per essere accessibili e di consentire lo scambio di tali opere attraverso le frontiere senza chiedere l’autorizzazione all’avente diritto che, nella maggior parte dei casi, coincide con l’editore.
L’European Accessibility Act e il Trattato di Marrakesh sono due normative distinte ma, accomunate dallo stesso obiettivo di fondo, ricadono significativamente sulla filiera e sul settore editoriale, dal momento che le strategie di produzione e distribuzione dei contenuti digitali devono adeguarsi ai nuovi requisiti di legge. Pertanto, editori, distributori, librerie online, produttori di device, sviluppatori di soluzioni di lettura… sono invitati a produrre in maniera born accessible: accessibile cioè dall’inizio, sin dalla prima progettazione e produzione.
- Chi sono i principali promotori della cultura dell’accessibilità nell’editoria in Italia e nel mondo?
In Italia, la Fondazione Libri Italiani Accessibili (LIA) è il principale promotore della cultura dell’accessibilità nell’editoria e coordina anche il recente progetto APACE (Accelerating Publishing Accessibility through Collaboration in Europe). Collabora inoltre con membri istituzionali, partner nazionali e marchi editoriali, insieme a organizzazioni internazionali, alla sensibilizzazione e allo sviluppo tecnologico della cultura dell’accessibilità; garantisce inoltre la certificazione e la costruzione di un catalogo di libri accessibili, mettendo anche a disposizione strumenti di lavoro (come il manuale E-books for all. Towards an accessible publishing ecosystem) finalizzati alla realizzazione di un ecosistema editoriale digitale.
Altri promotori della cultura dell’accessibilità nel mondo, oltre al network internazionale riportato sul sito della LIA, sono:
- Benetech, organizzazione senza scopo di lucro che fornisce software per il bene sociale; sul sito è possibile visionare una pagina dedicata agli editori certificati, ovvero che sottopongono i loro prodotti al Global Certified Accessible (GCA) Process.
- Book Industry Study Group, associazione che si occupa di politiche, standard tecnici e ricerca relativi a libri ed editoria.
- Diagram Center, costola della Benetech, finalizzato al miglioramento dell’accessibilità delle immagini digitali e della grafica nei contenuti educativi.
- Inclusive Publishing, iniziativa del Daisy Consortium, che ha come scopo quello di condividere le conoscenze per rendere le pubblicazioni tradizionali accessibili a tutti.
- NCAM, National Center for Accessible Media, leader nazionale nel rendere i media digitali accessibili alle persone con disabilità.
- Wipo (World Intellectual Property Organization), Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale, nel 2014 ha lanciato l’Accessible Book Consortium che ha, tra i suoi scopi, quello di attuare gli obiettivi del Trattato di Marrakech.
- Quali vantaggi comporta la produzione di eBook e eJournals accessibili?
La pubblicazione dei prodotti della ricerca in formato epub e/o html accessibile innesca una serie di vantaggi con conseguenti ricadute positive sulla casa editrice, sulle Redazioni delle riviste e sull’Autore:
- promuove l’inclusività e l’accesso all’istruzione;
- si allinea alla legislazione vigente e alle future evoluzioni sempre più sensibili al tema dell’accessibilità e dell’inclusività;
- migliora l’ottimizzazione dei motori di ricerca, potenziando la scansione, l’indicizzazione ed il posizionamento delle risorse e dei contenuti presenti nelle pagine dei siti web, analogamente agli obiettivi di disseminazione e impatto dei prodotti della ricerca del programma Scientific Cloud for Books;
- raggiunge un pubblico decisamente più ampio (in Europa, le persone affette dalla sola disabilità visiva sono oltre 100 milioni; si veda Giornale della Libreria, notizia del 17 gennaio 2024).
Coerentemente col quadro normativo attuale, recepito dall’Università di Firenze (si veda, ad esempio, il FAL Florence Accessibility Lab e A Guide for Journal Editors and Authors), la FUP sta progressivamente adeguando i suoi servizi ai requisiti generali di accessibilità, conformando ad essi i processi produttivi finalizzati alla pubblicazione di eBook e eJournals accessibili in formato epub e html.
La FUP si propone quindi – anche con l’impiego di risorse esterne e con passaggi differenziati – di sottoporre i materiali a verifiche di compatibilità e si impegna nel processo di validazione per confermare che siano rispettati gli standard di accessibilità.
- Qual è il ruolo degli Autori nella produzione di eBook e eJournals accessibili?
Nel processo di produzione e distribuzione di eBook e eJournals accessibili, la collaborazione tra Autore, Redazione delle riviste ed editore ricopre una importanza fondamentale nella riuscita finale del prodotto e persevera nel principio di efficace organizzazione del flusso di lavoro descritto in 3. Preparazione del manoscritto della Guida per gli Autori FUP. I maggiori esponenti del mondo dell’editoria accessibile (oltre alla LIA, la Benetech e l’Accessible Books Consortium) raccomandano infatti di adeguare ogni fase della lavorazione al concetto di born accessible (vedi 3. QUAL è LA NORMATIVA VIGENTE sulla accessibilità e quali sono le ricadute sulla filIera editoriale?), sottolineando la piena fruibilità – soprattutto per i tipici volumi o articoli testo-note – delle ‘Born Accessible Publications’, vale a dire quelle che senza discontinuità includono l’accessibilità in tutte le fasi del tradizionale processo di pubblicazione digitale: dall’autore che utilizza consapevolmente a questo scopo i semplici editor testuali, al lettore che legge utilizzando i dispositivi digitali. Propongono, in sostanza, di integrare i parametri di accessibilità alla filiera editoriale: dalla preparazione del manoscritto da parte dell’autore fino ai successivi processi produttivi (consegna dei materiali, controllo redazionale, editing, impaginazione, preparazione e correzione delle bozze, pubblicazione, distribuzione).
La buona strutturazione del volume o dell’articolo nelle sue diverse parti, la gerarchizzazione dei contenuti di ognuno di essi, la consegna alla Redazione di testi descrittivi efficaci per immagini, grafici, tabelle e formule, rappresentano un punto di partenza ottimale. Se alcuni di questi interventi possono essere occasionalmente realizzati da redattori o editor, sia per sostenibilità, sia per competenza scientifica e chiarezza interpretativa ed espositiva, spetta all’autore occuparsi della preparazione degli apparati testuali e non testuali del manoscritto al fine di garantire la riuscita della creazione di un file sorgente da cui esportare eBook e eJournals conformi agli standard di accessibilità.
- In che modo vanno adeguati e consegnati alla redazione i contenuti testuali?
In vista della produzione di un epub e/o html accessibile, è necessario adeguare i file alle seguenti indicazioni di formattazione:.
- Organizzazione dei contenuti: suddividere i contenuti del testo in una gerarchia di titoli, parti, capitoli, sezioni e sottosezioni disposti in sequenza (Titolo 1.; Titolo 2. …), stabilendo un ordinamento coerente; scegliere, se possibile, titoli non troppo lunghi, che indicativamente possono stare su una sola riga; suddividere i contenuti in paragrafi evitando, se possibile, che siano particolarmente lunghi o inserendo delle sezioni che rendano più facile la lettura.
- Corsivo e grassetto: limitare l’uso del corsivo e del grassetto per enfatizzare o ottenere effetti visivi. Evitare blocchi di testo in corsivo, faticosi da leggere per tutti i lettori, specialmente per quelli con problemi di vista o disabilità percettive. Si provi a ristrutturare le frasi per dare enfasi piuttosto che fare affidamento alla formattazione.
- Maiuscole: evitare di formattare il testo in maiuscolo, difficilmente leggibile per la maggior parte delle persone con disabilità visive e percettive.
- Uso del colore: è essenziale che il colore non sia l’unico mezzo per trasmettere le informazioni, ma considerare l’aggiunta di elementi testuali (ad esempio numeri o percentuali su un grafico).
- Acronimi e abbreviazioni: spiegare gli acronimi – specialmente quelli meno conosciuti – la prima volta che vengono utilizzati, fornendo la versione sciolta seguita dall’acronimo tra parentesi, es. Associazione Editori Sardi (AES). Se possibile, evitare abbreviazioni latine nel corpo del testo (es. e.g.; i.e.).
- Numeri: scrivere ‘zero’ e ‘uno’ in parole per evitare potenziale confusione con le lettere ‘o’ e ‘i’; utilizzare i separatori di virgola nei numeri superiori a 999 anziché gli spazi (es. 10.000, per evitare che il lettore senta ‘10 zero zero zero’ in luogo di ‘10mila’).
- Liste: impostare come elenco gli elementi che possono essere inseriti in qualsiasi ordine; se gli elementi dell’elenco devono essere in un ordine particolare, impostare un elenco numerato.
- Link: fornire una descrizione del collegamento cui ci si riferisce (es. Si veda la collezione dei manoscritti digitalizzati della British Library in luogo di: Per la collezione dei manoscritti digitalizzati della British Library, clicca qui); non eliminare la sottolineatura dai link; non usare sottolineatura per dare enfasi al discorso per non generare ambiguità rispetto ai link.
- Qual è la distinzione preliminare dei contenuti non testuali?
Nella selezione dei contenuti non testuali (tipicamente delle immagini) da inserire a corredo di un volume o un articolo esportabile in epub e/o html accessibile, è opportuno distinguere tra immagini decorative e immagini informative.
Le immagini decorative:
- non forniscono una migliore comprensione del testo;
- non forniscono ulteriori informazioni rispetto a quelle già presenti nel testo;
- forniscono solo una decorazione visiva alla pagina.
Non è necessario consegnare nessun testo a corredo delle immagini decorative.
Le immagini informative:
- veicolano informazioni;
- possono avere una didascalia.
- In che modo vanno adeguate e consegnate alla redazione le immagini informative?
Le immagini informative vanno accompagnate a:
- didascalia: normalmente vicino all’immagine, visibile a tutti, fornisce un titolo e/o una breve descrizione dell’immagine che non si trova già nell’elemento visivo;
- testo alternativo (alt-text): breve descrizione del contenuto e della funzionalità dell’immagine fatta di testo semplice che viene inserito come attributo della figura e non viene visualizzato nel testo, ma è visibile solo alle tecnologie assistive e ai motori di ricerca. Non va confuso con la didascalia;
- descrizione estesa (long-desc): spiegazione più dettagliata dell’immagine, utilizzata solo quando il contenuto dell’immagine è complesso (ad esempio un grafico, un’infografica).
È importante tenere conto che:
- didascalia e descrizione estesa non sono obbligatori, mentre è necessario fornire alla Redazione il testo alternativo;
- l’errore da evitare è quello di utilizzare il testo della didascalia come testo alternativo;
- testo alternativo e descrizione estesa non devono essere utilizzati in sostituzione della didascalia;
- testo alternativo e descrizione estesa non devono duplicare la didascalia.
Didascalia, testo alternativo e descrizione estesa vanno preparati e consegnati alla Redazione in forma di elenchi distinti all’interno di una semplice tabella a colonne in un file word o excel.
- Come si scrive un testo alternativo (alt-text)?
Nel predisporre il testo alternativo si tenga conto che il testo alternativo deve:
- segnalare la tipologia di immagine descritta (es. grafico, illustrazione, mappa, ecc.) evitando descrizioni generiche come ‘figura’;
- sostituirsi all’elemento visivo stesso senza confondere il lettore;
- essere il più obiettivo e neutro possibile senza fornire giudizi, sentimenti, opinioni personali;
- tenere conto del contesto (es. l’immagine di un edificio storico necessita di uno specifico alt-text a seconda che essa sia inserita all’interno di un libro o un articolo di storia o di architettura);
- evitare dettagli non necessari e attestarsi su una lunghezza di circa 125 battute (alcuni screen reader, di default, si fermano nella lettura dopo 250 battute);
- finire con un punto.
Il testo alternativo inoltre NON deve:
- ripetere informazioni già presenti nel testo e/o nella didascalia;
- dilungarsi sull’aspetto dell’immagine e i colori, se non strettamente necessario per la comprensione dell’immagine;
- presentare verbi alla forma passiva, ma prediligere la forma attiva per rendere più fluida e immediata la lettura.
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- In quali casi è necessario consegnare una descrizione estesa (long-desc)?
Nel caso di contenuti visivi molto articolati (ad esempio diagrammi, grafici, tabelle o immagini complesse), può essere utile fornire ai lettori, oltre al testo alternativo, una descrizione estesa (long-desc).
- Come devono essere gestite le tabelle?
Le tabelle rappresentano uno degli elementi più difficili da seguire per le persone con difficoltà di lettura poiché devono ricordare le informazioni che non riescono a percepire a colpo d’occhio, ovvero a quale colonna e riga si riferisce il valore in ciascuna cella.
Si raccomanda quindi di evitare, per quanto possibile, l’inserimento di una tabella particolarmente complessa; piuttosto si opti per la suddivisione delle informazioni in tabelle più semplici.
Lo screen reader leggerà ogni cella nell’ordine in cui è sistemata ed è quindi fondamentale impostare correttamente l’ordine di lettura. Per facilitare la lettura di una tabella:
- impostare la tabella come tale, attraverso la funzione Inserisci > Tabella anziché come una serie di tabulazioni;
- non creare tabelle con una sola colonna, altrimenti impostare un elenco. Valutare la possibilità di convertire in elenco anche le tabelle a due colonne;
- cercare di mantenere il numero di colonne in una tabella al minimo ed evitare di avere più colonne che righe;
- assicurarsi che tutte le colonne abbiano titoli, anche se il titolo sembra ovvio e desumibile dalla didascalia della tabella; lo stesso vale per le righe se è presente una cella di riga che funziona come etichetta per l’intera riga;
- non lasciare celle vuote, che potrebbero generare confusione e ambiguità. Se non ci sono valori per la cella, indicarlo utilizzando uno zero o una convenzione per ‘dati nulli’, esplicitandolo nella didascalia della tabella.
- Come devono essere gestite le formule matematiche e i testi scientifici?
I testi relativi alle discipline scientifico-tecnologiche (STEM) possono essere particolarmente impegnativi per persone con difficoltà di lettura poiché contengono formule e rappresentazioni di dati che generalmente trasmettono informazioni complesse e ricche.
Le formule matematiche possono essere gestite come: 1) testo ordinario; 2) immagini accompagnate da alt-text; 3) MathML.
1) Nel gestire formule ed espressioni matematiche come testo ordinario, ci si assicuri di utilizzare i simboli corretti:
- simbolo di moltiplicazione (×) anziché la lettera sans serif ‘x’;
- simbolo di grado (°) anziché uno zero in apice (0);
- simbolo meno (–) anziché un trattino breve (-) o trattino medio (–);
- simbolo di radice quadrata corretto (√3) anziché il simbolo digitato senza la riga superiore (√3);
- simbolo per ‘primo’ (f´(x)) anziché un apostrofo (f‘(x)).
- simbolo di divisione (÷) per indicare ‘diviso per’, anziché utilizzare una barra obliqua (/).
- barra obliqua per indicare la misura della velocità, ad esempio ‘km/h’ (‘chilometri orari’).
- inserire uno spazio dopo ogni carattere, ad esempio angolo A B C linea D E per evitare che gli screen reader leggano come un’unica parola.
2) Nel gestire formule ed espressioni matematiche come immagini, esse devono essere corredate da testo alternativo (vedi 10. COME SI SCRIVE UN TESTO ALTERNATIVO [ALT-TEXT]?).
Nel caso di testo alternativo per immagini matematiche, ci si deve assicurare che le parole corrispondono a una singola espressione matematica anziché a più espressioni diverse, cosa che può generare ambiguità e confusione.
3) Una opzione molto valida per la gestione delle formule è MathML. Anche se è un metodo eccellente per rendere la matematica accessibile e rappresentare simboli e formule, la sua implementazione può essere onerosa e richiede un intervento preventivo dell’autore. Per seguire correttamente questa procedura, è necessario contattare e coordinarsi con la redazione prima della stesura del volume o dell’articolo.
Per orientarsi sulla soluzione più adeguata in base ai contenuti della pubblicazione e soprattutto all’entità delle formule matematiche presenti, si contatti preliminarmente la redazione volumi (redazione.volumi@fup.unifi.it) o riviste (journalsupport@fup.unifi.it).
Per ogni approfondimento, si rimanda al paragrafo 9 e relativi sottoparagrafi della Guida per gli Autori FUP.